Gaga concert 2010 08th May – Stockholm, Globen Arena.
Sono qui per lasciare la mia testimonianza.
Ho partecipato (e sono sopravvissuto) ad un concerto del primo tour (secondo, se consideriamo il ‘Fame Ball Tour’) di Lady Gaga, sconosciuta artista Statunitanse di origine Italiana.
Ero molto curioso di poter finalmente guardare direttamente negli occhi il fenomeno che ha cavalcato l’industria discografica negli ultimi 2 anni, collezionando un’inaspettata quantitá di Grammy e di altri prestigiosi riconoscimenti. Ricordo come al nome di Lady Gaga tutti avessero qualcosa da dire, pur non sapendo assolutamente come fosse il suo viso. Sempre ditro a qualche occhiale glitterato, trucco pesante, impalcature metalliche.
L’intera performance non é un canonico concerto.
Cosí come spiegato dall’artista in un’intervista ad una radio Londinese nel Dicembre del 2009, il ‘Monster Ball Tour’ é ideato nel tentativo di riproporre una vera e propria opera teatrale. A mio avviso, il prodotto finale é una via del mezzo tra un musical ed un’operetta gotica. Ci sono molte parti parlate. Lady Gaga si rivolge moltissimo al pubblico, pone domande, e pretende risposte. In numerose occasioni si pone proprio ad un livello comparabile a quello di insegnante nei confronti dei propri allievi.
In breve, la storia racconta di un viaggio che l’artista si vede costretta a fare per poter scovare la sua ‘preda’ (che verrá svelata solo alla fine del concerto), affrontarla, ed eventualmente sconfiggerla. O forse, invece, abbracciarla, copulare e consacrare
Sebbene la trama si presenti non semplicissima da capire, lo scopo del Monster Ball Tour viene chiarito sin da subito: alla domanda di uno dei suoi ballerini, che in quel momento incarna la societá intera, su COSA SIA il Monster Ball Tour, Gaga risponde: "The Monster Ball comes to set you free". Alla successiva domanda "Why do we need to be set free?" Gaga si limita a ripetere la precedente risposta, aggiungendo che il Monster Ball "has been created to give to my fans a place to go".
Tra i dialoghi che fanno capire cosa ci sia dietro il fenomeno di Lady Gaga, ricordo quello mentre é seduta al piano (prima metá del concerto): Gaga mostra il dito medio e lo indirizza a "
everybody who has been saying from years that I was not skinny enough, ain’t write songs enough, ain’t voice enough, ain’t good-looking enough… FUCK YOU! I can tell’em now: I am a star! As well as all of you!".Ancora, tra i piú importanti, Lady Gaga agonizzante sulla scena e chiede al proprio pubblico se vuole che lei muoia: "Do you want me to
die? Do you want me to die? So screem it! Screem that you want me
alive". In questo elaborato gesto di autocelebrazione, viene lanciato il messaggio di come Gaga si consideri molto legata ai
suoi fans, un legame di vita o di morte, e che l’unica ragione per cui sta affrontando tutto
questo, é solo per loro. Perché, di nuovo, lei é venuta a liberare il mondo
dalle sue presunte catene.
Riporto inoltre quello che io ho interpretato come una specie di "poesia" recitata in playback mentre l’artista si cambia d’abito, in cui essa invita i suoi seguaci (‘followers’) a preferire la menzogna alla veritá, e a considerare la libertá sessuale come IL punto di partenza necessario a raggiungere l’armonia civile.
Tra la simbologia piú eccitante, molti riferimenti all’horror-rock di Michael Jackson e di Hitchcock; vestiti e movenze in riferimento alla mitologia egizia, e la scena in cui Gaga si abbevera alla ‘fonte dell’eternitá’ (‘ethernity spring’, da cui sgorga acqua rossa) per sopravvivere alle ferite subite durante il suo viaggio. Il concerto si chiude
con Bad Romance, canzone che lega la prima versione dell’album "Fame"
alla seconda "The Fame Monster", che é un po’ la chiave del pensiero
artistico di Lady Gaga di questo periodo. Ora posso ammettere, che il concerto merita di essere visto. Con numerose riserve.
É un enorme sforzo coreografico e scenico, in cui Lady Gaga pretende sempre di essere posta in primo piano, anche a costo di sacrificare i tempi (interruzioni tra le canzoni troppo lunghe e troppo frequenti) ed i modi dell’esibizione stessa. Gaga ha una bella
voce, ma decide di sacrificarla a discapito di balletti e di movenze, e
lascia troppo spazio ai ritornelli in playback (tutti!) che suscitano
molta delusione. Portano a pensare ‘ma perché non canta?’. Infatti, la parte piú bella di tutta
l’esibizione sono le due canzoni fatte al piano, con lei seduta, ferma!
Voce e accordi. Molto bello.
Il sapore che resta alla fine del concerto, é la soddisfazione di aver trovato un’artista desiderosa di dire e portare qualcosa al di lá dell’intrattenimento per se.
Ora sono sicuro che Lady Gaga sia un artista, prima di essere una cantante. Ha un messaggio ed un mezzo tutto artistico per veicolarlo.
Rimango dell’idea che portare la rivoluzione sessuale come tema del proprio lancio discografico, non sia troppo una ‘idea nuova’. Soprattutto nel 2008. Lady Gaga resta per me un grosso collage di idee appartenute o appartenenti ad altri grandi artisti. Ma almeno ora so che anche lei é concorde con questa definizione, e che c’é un’altro scopo dietro tutto questo che non sia solo vendere, anche se resta il solo mezzo attraverso cui Gaga puó farsi conoscere e quindi diffondere il suo messaggio. Qualunque esso sia.
L’auto coscienza che Lady Gaga ha nei confronti di tutto questo la pone in una condizione di vantaggio rispetto ad altri artisti. Bisgona poi vedere se questa "ammissione di colpa" verrá sfruttata ed investita nella giusta direzione, per rendere Lady Gaga unica nel suo genere e per farle fare scuola a tutti gli artisti che le succederanno.